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Nel pomeriggio di ieri, presso la sede dell’Associazione “Insieme senza barriere”, ha avuto luogo l’assemblea portata avanti dal Forum del III settore dell’Area Grecanica con un solo punto all’ordine del giorno: “Violenza di gruppo su minorenne di Melito Porto Salvo: determinazioni e proposte”.
Importante la decisione di ieri, messa ai voti da parte del portavoce del Forum Mario Alberti, il quale ha deliberato come proposta, da parte del Forum e dei suoi componenti, di “costituirsi parte civile nel processo contro gli accusati del reato di stupro di gruppo”.
Tra i presenti all’incontro, la Cooperativa “Rinascita”, Cooperativa “La Nostra Terra”, l’Associazione “Exodus”, Cooperativa “La Sentinella”, l’Associazione “Pro Pentedattilo”, il CSI, l’Adspem – sezione di Melito, gli “Amici del Museo Garibaldino”, la cooperativa “Avalon”, cooperativa La Nostra Valle, la Cooperativa Utopia, la Fondazione Generale Michelangelo Azzarà, e l’Associazione “Insieme Senza Barriere” ed una buona parte di “laici” (gli esterni al Forum).
Si è scelto di affrontare, insieme ai partecipanti, un tema di forte attualità che ha scosso l’apparente tranquillità della cittadina melitese, ricercando ipotesi costruttive per l’evidente disagio che sta attraversando la collettività delle giovani generazioni melitesi. Non troppo tempo fa infatti, la stessa cittadina di Melito Porto Salvo era stata protagonista di un terribile fatto di cronaca, protagonista sempre una giovane che aveva ucciso la madre.
Fatti gravi che non fanno altro che alimentare un’allarmante emergenza educativa. Messe da parte le analisi, si è riflettuto attivamente con la ricerca di soluzioni e proposte.
A rompere per prima il silenzio, il Consigliere di Minoranza del Comune melitese Antonina Iaria, la quale ha proposto “una rieducazione ai valori sani”, attraverso le tante Associazioni presenti sul territorio che, “potrebbero utilizzare gratuitamente i tanti spazi comunali non solo per gli eventi ma per far sì che diventino punto di riferimento e aggregazione per i giovani, allontanandoli dalle strade o da cattive compagnie”. Parole che hanno trovato pieno appoggio da parte del Forum.
Ha preso poi la parola Piero Surfaro, pedagogista e vicepresidente ANPE- Calabria, il quale, ha proposto di “creare un tavolo permanente sull’educazione, che si raduni una o due volte al mese e, in seguito, creare degli eventi e coinvolgere Scuole e Istituzioni in modo che le realtà sane di Melito Porto Salvo comunichino tra di loro”.
Senza dubbio, un ruolo fondamentale è rivestito dalla Scuola che troppe volte è la prima ad individuare queste situazioni limite. Dalle ipotesi avanzate ieri, è emerso come purtroppo, nelle nostre zone in particolare, la Scuola non abbia i mezzi necessari per dare il giusto supporto ai ragazzi, che alle loro spalle non trovano una famiglia capace di essere sostegno adeguato, ormai figli di una società che sta radicalmente perdendo i propri valori. Troppe volte manca il dialogo e questa mancanza potrebbe sopperire con la nascita di “punti d’ascolto” nelle Scuole; da qui la disponibilità da parte del Forum a sostenerne l’avvio e la gestione.
Il Forum ha inoltre deciso di proporre “l’identificazione, il coinvolgimento e incontri con gli operatori “grezzi” del territorio, ovvero luoghi e persone che non con vincolo di mandato educativo incontrino i giovani, e nel bene e nel male ne condizionano la crescita e l’educazione”.
Dalla serie di riflessioni, è avanzata anche la richiesta del “ripristino della Consulta delle Politiche Sociali da proporre al Comune di Melito P. S., in quanto luogo di scambio, proposta e sensore sociale collettivo per i bisogni della cittadinanza”.
Presente tra gli altri anche il Sindaco di Palizzi Walter Scerbo, il quale ha deciso di essere presente, ricercando possibili soluzioni come Sindaco e genitore.
“Nell’immaginario collettivo, Melito – afferma Scerbo– è diventato luogo di perdizione, quasi un girone infernale. Quello accaduto è un fatto luttuoso […]. Se passa per normale l’accaduto, tra le opinioni della gente era infatti presente una vulgata di tipo giustificativo, il problema diventa eziologico. Nella considerazione dei giovani probabilmente un fatto da “orchi” viene percepito come un fatto normale. Dobbiamo impegnarci su questo fronte dal momento che si sono fortemente ridotti i livelli di percezione”.
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