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Si è svolta ieri sera una fiaccolata, molto partecipata, a Roghudi, organizzata dalla comunità roghudese guidata dal parroco Don Giovanni Zampaglione.
Un gesto simbolico, ma molto importante, per dire “basta” alle troppe vittime di incidenti stradali, “basta” all’atroce scia di sangue sulla SS 106. Il corteo è partito dalla piazza comunale di Roghudi e lungo il tragitto è stato deposto dai familiari di Raffaele Caserta nel luogo dell’incidente, un fascio di fiori per non dimenticare. Tanti, anzi troppi morti ha strappato alla vita la SS 106, denominata “la strada della morte” e nel frattempo nessuno fa e non dice niente tranne alcuni lavori sulla strada in questione, nel tratto Pellaro-Melito Porto Salvo, che non sempre limitano i pericoli per coloro che sono costretti a percorrere questa unica strada di collegamento lungo il litorale jonico.
<<La SS.106 – spiega il parroco don Giovanni Zampaglione – ha mietuto troppe vittime. Solo nel 2013 sono 21 le vittime della strada. L’ultima è Raffaele Caserta, 39 anni, fratello del più noto Fabio Caserta (giocatore della Juve Stabia che attualmente milita in serie B). Velocità, distrazione, uso di alcol e stupefacenti, sono la causa di tanti incidenti che strappano alle famiglie i loro figli. Diamo precedenza alla vita>>.
Il parroco ha inoltre lanciato un appello alle istituzioni, affinché la SS 106 non rimanga “l’eterna incompiuta” e agli automobilisti affinché rispettino le regole della strada per evitare ulteriori stragi. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Roghudi Agostino Zavettieri e l’amministrazione comunale.
Alla fine della fiaccolata è stata letta la preghiera per le vittime della strada ed é stato consegnato ai presenti il decalogo di chi si mette in viaggio.
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