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Dopo secoli di silenzio, emergono dalla polvere 2 antichi codici della Chiesa greca di Bova.
Le due importanti pubblicazioni, “Il Typikon della Cattedrale di Bova”, Codex Barberinianus gr. 359, (presentazione di S.B. Gregorio III, Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme) e “Il Menologio italo-bizantino di Bova”, Codex Barbarinianus gr. 371 (presentazione di S.S. Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli), curate da padre Rinaldo Iacopino, sono state presentate il 17 settembre in occasione della manifestazione “Bova bizantina – Giornata di Studio sulla Tradizione Religiosa greca della Chora”, organizzata dal GAL Area Grecanica, in collaborazione con la Comunità Bizantina “San Cipriano” di Reggio e con il patrocinio del Comune di Bova.
All’importante iniziativa, che ha visto la partecipazione di un folto pubblico, hanno aderito numerose associazioni culturali, parrocchie e cittadini. La giornata è iniziata con la celebrazione della Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo, presso la chiesetta dello Spirito Santo, dedicata dal comune di Bova e dall’arcidiocesi reggina al rito bizantino.
Dopo la toccante celebrazione, che ha reso attuale e viva l’antica e indimenticata tradizione spirituale bovese, ha avuto inizio la manifestazione culturale, svoltasi presso l’elegante “Spazio Cultura”. Ha moderato gli interventi il diacono Mario Casile. In rappresentanza della comunità bizantina “San Cipriano di Reggio”, ha introdotto i lavori lo storico Domenico Minuto, il quale ha dichiarato: “Questa nostra Comunità persegue l’intento di continuare a vivere come Chiesa greca locale, quella stessa che 444 anni fa il vescovo bovese di allora volle cancellare d’imperio, desidero sottolineare la grande dignità di Bova e della sua eparchia, essa non vive di parole enfatiche e nemmeno soltanto della sua avvenenza fisica, dei suoi meravigliosi prodotti agricoli e dei turisti che ne sono attratti: vive della sua storia culturale e religiosa, di cui sono testimonianza la venerazione di tanti santi bovesi, come Luca, Elia, Leo, e numerosi documenti, come questi due preziosi che oggi vengono qui presentati”.
Ha relazionato Tito Squillaci, dell’Associazione Ellenofona “Jalò Tu Vua”, che ha trattato il tema “Lingua greca e rito greco a Bova”, un destino che si è sviluppato parallelamente, con influenze reciproche, tanto nella fase di declino, quanto in quella odierna di rivalutazione.
Ha inoltre sottolineato il Dott Squillaci il ruolo importante ruolo che la grecità bovese può svolgere (e già svolge), nel rapporto tra Oriente e Occidente e nel dialogo ecumenico, ponendosi come “terra di mezzo”, che si nutre di entrambi le tradizioni e con entrambe dialoga. Subito dopo PaoloGionfriddo, diacono dell’Eparchia di Piana degli Albanesi (PA), docente di Teologia Orientale e Spiritualità dell’Oriente Cristiano presso la Facoltà Teologica di Sicilia, il quale ha presentato le due pubblicazioni, che portano alla luce 2 codici greci di Bova, entrambi del 16° secolo, conservati presso la Biblioteca Vaticana e finora inaccessibili al grande pubblico, sottolineandone la valenza culturale e storica. Gli aspetti spirituali sono stati efficacemente tratteggiati attraverso paralleli con l’iconografia.
Tra il pubblico sono intervenuti Pasquale Faenza, restauratore e storico dell’arte, Salvatore Borrello dell’Associazione “Bovesi nel Mondo”, Franco Borrello, curatore insieme a Salvatore Borrello di una recente e aggiornata pubblicazione sulla spiritualità di San Leo di Bova, ed altri. Ha concluso i lavori l’autore, padre Rinaldo Iacopino, sacerdote marianista di Rito Greco-Bizantino, Docente presso il Pontificio Istituto Orientale e la Pontificia Università Urbaniana di Roma, il quale, con una ricca disamina, ha sottolineato l’importanza storica e spirituale della chiesa greca di Bova e del suo patrimonio culturale di codici, conservati presso la Biblioteca Vaticana, che meritano di essere portati alla luce e valorizzati, insieme alle figure dei letterati greci bovesi che li hanno prodotti, come Filippo di Bova (1280), Giovanni Jiriti (1509), Nicola Menglavitis (1522 – 1542) e vari altri.
La mattinata si è conclusa con la visita guidata al Museo della Lingua greco-calabra “Gerard Rohlfs”. Il pomeriggio ha visto le attività legate all’evento “I Chorasìmero – Bova oggi”, con le degustazioni di “FajiKalò – Prodotti, cibi e cucina della Calabria Greca; visita guidata ai musei, ai palazzi e al castello del centro storico di Bova; “To straci – Laboratorio sperimentale di ceramica della Calabria greca”, con l’inaugurazione e la presentazione del laboratorio.
La giornata si è chiusa con la presentazione del volume “Conterraneo: memoria identitaria e poetica dei luoghi”, di Antonio Pujia Veneziano, e con suoni, voci e immagini della Calabria Greca, attraverso la proiezione dei docufilm: “La Madonna dei Greci”, “Una storia di poeti”, “La parola e la bellezza” e “Tra ricami di fiumare”, a cura di Med Media, Cooperativa Raffaele Lombard Satriani. L’appuntamento è per il prossimo anno, per la seconda edizione di “Bova bizantina”, per continuare a scoprire e godere del ricco patrimonio culturale e spirituale della Calabria greca.
Caterina Macheda
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