I
nostri centri urbani sono sempre piu’ sofferenti. Lo
decreta l’Apat che nei giorni scorsi ha presentato il
Rapporto “Qualita’ dell’ambiente urbano”.
Torino, Milano, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze,
Roma, Napoli, Bari, Catania, Messina, Palermo, Cagliari: queste
le 14 citta’ metropolitane analizzate dove sono stati
riscontrati seri problemi di rispetto dei valori limite di
concentrazione in aria di PM10 che sono entrati in vigore
nel 2005. Il traffico e’ il principale fattore di pressione
per cio’ che concerne l’inquinamento atmosferico.
Altissimo e’ il livello dei volumi di traffico sia all'interno
sia in prossimita’ delle citta’ tanto che l’Italia
e’ il secondo Paese in Europa per tasso di motorizzazione.
Siamo tra i paesi con
il maggior numero di autovetture per abitante ed al primo
posto in un confronto internazionale sullearee urbane. Ma
l’inquinamento non vuol dire soltanto PM10. Per quanto
riguarda l’inquinamento acustico va registrata la necessita’
di dare maggiore incisivita’ all’implementazione
della normativa in alcune citta’ metropolitane quali
Bari, Catania, Palermo e Torino. Le risorse idriche, ossia
la captazione d’acqua per la distribuzione al consumo
umano, soffrono di una insufficiente gestione sostenibile
sia a livello nazionale sia nelle aree metropolitane. Lo squilibrio
nei livelli di ricarica delle falde rende le perdite di rete
stimate mediamente intorno al 40%.
Non solo ombre nella
qualita’ dell’ambiente delle nostre citta’:
si conferma, infatti, il forte incremento nell’attivazione
delle politiche di sviluppo sostenibile da parte delle Amministrazioni
locali. Inoltre, la quantita’ di verde urbano e’
in aumento e a cio’ si aggiunge, in molte citta’,
la presenza di aree ad alto valore naturalistico. Una novita’
del Rapporto Apat del 2005 e’ l’attenzione posta
sulla sismicita’ e sul rischio di dissesto idrogeologico
delle citta’ prese a campione.
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