Anguille
in forte declino e per di piu’ contaminate da sostanze
pericolose, come Pcb e ritardanti di fiamma bromurati. E’
quanto emerge da uno studio di Greenpeace pubblicato a due
settimane dal voto al Parlamento Europeo, previsto per il
17 novembre, su REACH, la riforma della politica chimica europea.
Greenpeace ha analizzato campioni di anguilla provenienti
da 20 fiumi e laghi di 10 Paesi europei, riscontrandovi concentrazioni
di ritardanti di fiamma bromurati.
Su questi composti,
utilizzati in tessuti, plastiche e prodotti elettronici, aumenta
l’evidenza della loro tossicita’. Molti dei composti
riscontrati nelle anguille sono ancora impiegati in Europa
mentre l’uso di altri e’ stato limitato fin dagli
anni ’70. In Italia, i campionamenti sono stati effettuati
nel lago di Bracciano e nel fiume Tevere. Proprio nel fiume
della Capitale le anguille sono fra le piu’ contaminate
d’Europa.
I risultati dello studio
di Greenpeace mostrano che in ogni area di prelievo sono stati
trovati residui di almeno un ritardante di fiamma bromurato:
i livelli piu’ alti nelle anguille del Tamigi, a cui
seguono quelli del Tevere. Un campione olandese (Hollandsdiep)
mostra le maggiori concentrazioni di Pcb. I livelli piu’
bassi di contaminanti, invece, sono stati trovati in anguille
dell’Irlanda occidentale. Minacciate dalla pesca eccessiva
e dalla diminuzione degli habitat, il numero delle giovani
anguille che ritornano nelle acque europee dopo le migrazioni
e’ in alcuni casi addirittura inferiore all’1%
rispetto ai livelli storici. L’inquinamento puo’
essere una causa importante del loro declino.
L’estratto del
rapporto sulle anguille e’ disponibile, in lingua italiano,
sul sito di Greenpeace.
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