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E’ questo Roccaforte.
La definizione utilizzata dalla Sig.ra Sanninno: “feudo di ndragheta” è una definizione offensiva ed oltremodo lesiva dell’immagine del paese ma soprattutto dei suoi abitanti: i Roccafortesi.
Con questa infelice definizione è stato presentato il piccolo borgo al resto dell’Italia a seguito di un articolo redatto, appunto, dalla Sig.ra Sanninno e pubblicato su Repubblica giorno 31 maggio, ripotato in prima pagina.
Ho avuto l’onore di essere stata assessore al Comunale di Roccaforte del Greco e sento, quindi, il dovero di intervenire affinchè nel rispetto del diritto all’informazione, sia riportata la faccia della medaglia che probabilmente è sfuggita o non si è voluta leggere.
Roccaforte è un paese di persone laboriose che affrontano quotidinanamente le numerose difficoltà connesse alla carenza di servizi pubblici ma che in maniera onesta e con grande dignità portano avanti le loro famiglie ed i loro figli.
Paese che ha dato i natali a tantissimi eccellenti professionisti ed a persone di cultura sia del recente passato che dei tempi odierni.
Orbene, credo sia giusto fare un po’ di chiarezza su alcuni punti riportati nell’articolo della Sig.ra Sannino.
Siamo state quattro le donne che componevano il consiglio comunale di Roccaforte del Greco dal 2006 a febbraio 2011, con una gestione che è dura 4 anni e 10 mesi. Due con il ruolo di assessore. La sottoscritta nello specifico con delega alle Attività Produttive, ai servizi sociali, Affari generali, e sono proprio tra quelle assessori donne che sono citate nell’articolo.
Il ruolo che abbiamo avuto come assessori donne è tangibile negli atti amministrativi e nelle inziative portati avanti e concretamente realizzate. Quanto affermato da quel tale Pietro, che comunque non è identificabile (esiste veramente?) non corrisponde assolutamente al vero, ma in ogni caso, l’opinione di una sola persona, non può e non deve fare sicuramente testo.
Credo, comunque, che prima di riportare determinate affermazione occorreva, proprio per dare al lettore una completa informazione, verificare l’oggettività e la rispondenza di quanto detto.
Se ciò fosse stato fatto la Sig.ra Sanninno avrebbe avuto modo di verificato con elementi inconfutabili, ossia documentali, che sono agli atti ed a futura memoria, che è stata alquanto laboriosa l’attività portata avanti e che ha interessato tutti i settori: dalla cultura all’istruzione, al turismo, alla sanità, al sociale, alle pari opportunità, realizzando collaborazione e progettazione, con Università ed altri Enti accreditati, oltre che alla programmazione di opere e servizi essenziali. Il tutto nel pieno ed assoluto rispetto della democrazia , della trasparenza.
Nessun atto posto in essere dall’Amministrazione è stato oggetto di censura ed è ineccepibile nella procedura e nella legittimità.
L’Amministrazione del Comune di Roccaforte del Greco cui ho fatto parte, ha reso noto, già a metà del suo mandato un “Resoconto” sulle attività avviate, programmate con ogni utile informazione di qualsiasi natura, non a caso credo sia stata una delle poche Amministrazione ad aver redatto il “bilancio sociale”; sarabbe stato sufficiente leggere questi documenti per avere chiarezza e contezza delle molteplici attività portate avanti dall’Amministrazione durante il periodo in cui si è svolto il mandato amministrativo.
Quante sono le Amministrazioni comunali, magari non definite “feudo di ndragheta” che nel medesimo anno hanno redatto il bilancilo sociale? E’ uno specifico obbligo di legge! Interessa forse a qualcuno questo elemento o è da considerarsi irrilevante, tanto si fa notizia con altri dati!
Abbiamo tutti lavorato con grande entusiasmo, esercitando, ognuno di noi il nostro ruolo, nel rispetto delle regole e con spirito di servizio, ma soprattuto, con un unico obiettivo portare avanti il Comune di Roccaforte e farlo uscire dall’isolamento che si era creato. Isolamento non solo logistico ma anche culturale e sociale, facendo sì che il Comune riacquistasse, in ogni sede istituzionale, il ruolo che gli spettava.
Abbiamo lavorato in prima linea con i ragazzi, con i giovani realizzando manifestazioni, convegni, occasioni di confronto culturale. E’ solo creando sinergie operative e diffondendo la cultura che l’uomo è veramente libero! Alleati importanti nella realizzazione di questo traguardo sono state le famiglie e le insegnanti che hanno collaborato in tutte le numerossisime manifestazioni oganizzate, non a caso, proprio nel bellissimo plesso scolastico che vi è all’ingresso del paese.
Non a caso è stato eletto il baby sindaco, non a caso i ragazzi hanno realizzato rappresentazioni nell’anfiteatro, ballando benissimo la tarantella e parlando correttamente l’italiano o il dialetto, se così prevedava il copione.
E’ indignante quanto viene affermato! La gente di Roccaforte, sfugge forse alla Sig.ra Sannino, “conosce e sa parlare benissimo l’italiano”, i ragazzi che frequentano le scuole sono stati sempre definiti “ragazzi studiosi ed educati ”.
Perchè la Sig.ra Sanninno non è andata a Scuola a verificare i lavori realizzati nel tempo dai ragazzi, la loro solarità, la loro preparazione, frutto, anche, della grande abnegazione che vi è da parte delle insegnanti che quotidianamente affrontano le difficoltà logistiche per raggiungere questo paesino pur di grantire il dovuto diritto all’istruzione.
Guarda caso nelle interviste tutto questo non emerge, si è preferito, dare una chiave di lettura personale ed altamente strumentale o, per alcuni aspetti, riferita e riferibile al solo fantomatico Pietro.
Sempre per quel famoso diritto alla corretta informazione, non mi pare che sia stato di interesse fare emergere tutti questi elementi che hanno caratterizzato in modo positivo il paese di Roccaforte ed i suoi abitanti.
E’ stato molto più facile bollare i cittadini di Roccaforte, ivi compresi i ragazzi, come appartenenti ad un feudo di ndragheta.
Se sfiducia si è venuta a generare forse è dovuto alla scarsa presenza da parte di Enti, che, a ragione del proprio ruolo, avrebbero dovuto supportare e collaborare con chi in prima linea ha svolto il proprio mandato.
Ricordo solamente quanto ci siamo spesi per evitare che si formassero pluriclassi, per far mantenere aperta la postazione di guardia medica, per fare mantenere aperto l’ufficio postale, e poi per fare arrivare un’autobotte nel comune di Roccaforte al fine di poter fare fronte alla piaga degli incendi.
Intere pagine di giornati locali hanno riportato, negli ultimi due anni, la distruzione dell’intera montagna e delle aree pic-nic (realizzate dagli operai AFOR) – sicuramente bene collettivo e patrimonio dell’umanità, eppure le nostre richieste sono passate in sordina.
E’ solo grazie alla buona volontà ed al senso di appartenenza al loro paese, che quegli stessi uomini definiti dalla Sannino “operai del vecchio carozzone dei forestali dell’Afor”, hanno salvato parte della montagna mettendo, spesso, a repentaglio la loro incolumità.
Sig.ra Sannino mi dispiace dirle che Lei, al pari di altre persone poco informate, non è sfuggiata al Leitmotiv di chi parla della Calabria e dei suoi paesi definendola solo e soltanto terra di ndrangheta.
Sig.ra Sannino a parere della sottoscritta, proprio per il principio che dicevamo prima, – che in tutte le cose c’è un risvolto della medaglia -, ha perso l’occasione di poter verificare personalmente, proprio parlando del borgo di Roccaforte, tutti gli aspetti positivi che vi sono e che, con rammarico, nel caso specifico, devo constatare non ha saputo cogliere e riportare nell’articolo.
Credo sia atto dovuto ripristinare la giusta immagine del paese di Roccaforte del Greco e dei suoi abitanti.
Avv. Angela Tesorone
Assessore alle Attività produttive ed ai servizi sociali
Comune di Roccaforte del Greco dal 2006 sino a febbraio 2011
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