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Mattanza esce, questo autunno, con un disco nuovo che si intitola “Magnolia”. Il disco parla di terra, di Calabria, di donne resistenti.
Come spiego Mattanza a chi non sa cos’è Mattanza?
“Come espongo, nello spazio di un articolo, un progetto trentennale che ora più che in ogni altro momento merita di essere sostenuto? In che modo racconto le ragioni dell’affetto, della gratitudine e della gratuità che mi legano a questo progetto e alle persone che lo tengono in piedi?
Magari posso cominciare dicendo che le realtà resistenti, quelle che si muovono dal basso per il bene della collettività, per fare rete e mettere radici sul territorio, per portare avanti progetti validi di recupero, di salvaguardia e di valorizzazione di quanto di buono c’è nella mia terra, a Reggio Calabria ci sono. E non sono neanche poche.
Operano nonostante istituzioni che nella migliore delle ipotesi si mostrano indifferenti – quando non apertamente ostili – operano nelle difficoltà delle periferie. Operano con un’ostinazione che a tratti sembrerebbe ridicola, se non fosse invece salvifica per Reggio e i Reggini. Fanno quello che fanno spesso nel silenzio. Ancora più spesso nella gratuità, e sempre con sacrificio. Ma il silenzio, la gratuità e il sacrificio sono le ragioni della loro riuscita: perché le cose si fanno meglio se si fanno senza sbandieramenti. Nella libertà che è figlia della gratuità, e col sacrificio indispensabile alle cose fatte bene”.
Tra queste realtà c’è Mattanza
“Non una band, non un gruppo di musica popolare che tira avanti a forza di tarantelle. Mattanza è prima di tutto un progetto etico e un’associazione culturale. Si sforza di recuperare radici, di riportarle alla luce, di fare in modo che non vengano dimenticate. Si serve della forza di queste radici per ricordare a tutti che il cambiamento è possibile, e per incoraggiare chi ha smesso di crederlo. La musica e il dialetto sono solo un modo, un linguaggio, un abito esterno. La sostanza è ben altra.
Mattanza esce, questo autunno, con un disco nuovo che si intitola “Magnolia”. Come gli alberi secolari della nostra Via Marina. Il disco parla di terra, di Calabria, di donne resistenti. I Mattanza ci lavorano da mesi e mesi. Collaborano a questo disco artisti da tutta Italia, che si esibiranno a Reggio Calabria in occasione della sua presentazione. È un prodotto che va incoraggiato, promosso e supportato.
Possiamo farlo donando anche solo 15 euro a questo link: https://www.musicraiser.com/projects/10203
Perché in una terra come la nostra le cose belle hanno bisogno delle persone belle, per emergere. Le cose brutte, invece, sono già abbondantemente tollerate, sostenute e finanziate”.
Articolo di Annamaria Chilà
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