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Esplosione auto Limbadi. Si contano un morto e un ferito dopo la terribile esplosione avvenuta questo pomeriggio a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia. Sul caso ha aperto un fascicolo di indagine la Procura di Vibo, non si esclude che il caso passi alla Dda.
Esplosione auto Limbadi, perde la vita Matteo Vinci
Matteo Vinci di 42 anni, è rimasto ucciso questo pomeriggio da un’autobomba che sconosciuti avrebbero piazzato sotto la sua auto a Cervolaro, nei pressi di Limbadi. Insieme a lui viaggiava il padre 70enne, rimasto gravemente ferito e ricoverato in ospedale a Palermo. La prognosi per lui rimane riservata.
Vinci, ex rappresentante di medicinali, era stato candidato alle ultime elezioni comunali nella lista “Limbadi libera e democratica”. A far esplodere l’auto, una Ford Fiesta a metano, è stata dunque una bomba. Nonostante a carico, dell’uomo non risultino precedenti penali per mafia, né risulta fosse legato ad ambienti mafiosi, le modalità fanno pensare che questo sia un chiaro ed inequivocabile messaggio di ‘ndrangheta.
Sul caso indaga la procura della Repubblica di Vibo Valentia e la procura Antimafia di Catanzaro. Guido Longo, prefetto di Vibo Valentia ha convocato d’urgenza il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Prime ricostruzioni
Gli artificieri dei carabinieri, dopo i dovuti accertamenti tecnici, hanno confermato la presenza dell’ordigno, forse attivato con un radiocomando. La bomba era collocata sotto la vettura.
Secondo le prime ricostruzioni, l’ordigno avrebbe fratturato le gambe di Matteo Vinci, impedendogli purtroppo di scappare dal veicolo. Il padre invece è riuscito a divincolarsi e a lanciare l’allarme. Dopo l’esplosione l’anziano, ha chiamato la moglie chiedendole di avvertire i soccorsi. Sul posto sono giunti i Vigili del fuoco e i carabinieri che hanno ritrovato Matteo Vinci privo di vita. Era morto sul colpo.
Limbadi, lo ricordiamo, rimane uno dei centri della provincia di Vibo Valentia a più alta densità mafiosa.
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