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Cinque comuni sciolti in Calabria. Un’altra triste notizia per la Regione calabrese arriva dal Consiglio dei Ministri.
Come avvenuto in passato anche per altri comuni, infatti, é stato decretato lo scoglimento di ben cinque comuni calabresi. La motivazione riguarda le infiltrazioni mafiose che sarebbero state accertate in questi comuni all’interno delle rispettive amministrazioni comunali.
Cinque comuni sciolti in Calabria
Tra i Cinque comuni sciolti in Calabria figura anche Lamezia Terme. Analoghi provvedimenti e con la stessa motivazione sono stati adottati dall’esecutivo per altri quattro Comuni calabresi. Si tratta di Marina di Gioiosa Jonica (RC), Cassano all’Ionio (CS), Isola di Capo Rizzuto (KR) e Petronà (CZ),.
Lamezia Terme sciolto per infiltrazioni mafiose
Lamezia Terme, con i suoi oltre 70 mila abitanti, è la terza città della Calabria per popolazione dopo Reggio Calabria e Catanzaro. Per il Comune di Lamezia quello di oggi rappresenta il terzo scioglimento per infiltrazioni mafiose nella sua storia. Gli altri erano avvenuti nel 1991 e nel 2003. Un record che adesso dovrá “condividere” con i comuni calabresi di Melito Porto Salvo, Roccaforte del Greco, Taurianova e San Ferdinando. Gli altri comuni italiani con lo stesso “record” sono Casapesenna (CE), Casal di Principe (CE), Grazzanise (CE), Misilmeri (PA), e S. Cipriano D’Aversa.
Era stato lo stesso ormai ex primo cittadino lametino ad anticipare la decisione del Consiglio Dei Ministri. Paolo Mascaro lo aveva fatto parlando con i giornalisti dopo l’incontro che avuto col prefetto di Catanzaro, Luisa Latella. Il prefetto aveva incontrato il sindaco su delega del Ministro dell’Interno, al quale Mascaro si era rivolto. L’ex sindaco aveva chiesto di essere sentito nell’ambito del procedimento riguardante il possibile scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose.
Inoltre, Mascaro aveva aggiunto ai cronisti che “Avverto rabbia, amarezza e frustrazione insieme ad una sensazione di assenza dello Stato. Non riesco a capacitarmi del fatto che per tutto il periodo in cui e’ stato effettuato l’accesso antimafia in Comune, la Commissione incaricata degli accertamenti non abbia avuto il tempo di sentirmi nonostante io abbia chiesto ripetutamente di essere ascoltato. Ho l’impressione che c’é qualcuno che, ancor prima che venisse disposto l’accesso, aveva deciso che il Comune di Lamezia andava sciolto”.
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