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di Lilli Tripodi
Con i suoi 17825 abitanti Siderno è attualmente il comune più prospero tra tutti quelli della Locride e si può ben dire che la sua prosperità non riguarda esclusivamente il lato demografico, bensì concerne anche e soprattutto il crescente sviluppo dell’economia, le cui attività prevalenti, oltre al commercio, sono l’artigianato d’uso e di decoro, la piccola industria manifatturiera, il turismo balneare e rurale e società di servizi. Rappresentano quindi elementi di forte richiamo per buona parte dei flussi relativi ai consumi del bacino di utenza del versante ionico calabrese i servizi offerti dai due centri commerciali e dai numerosi esercizi al dettaglio ben spalmati tra Corso Garibaldi e Corso Vittorio, ai quali fanno certamente eco attività terziarie di buon livello di cui Siderno è dotata. Ne sono esempio l’ospedale pubblico cittadino, gli hotel e le pensioni che offrono complessivamente un migliaio di posti letto, lo stadio di calcio munito di otto piste di atletica e un laboratorio di analisi radiologiche giudicato all’avanguardia per strumentazione e dotazioni specialistiche dal Ministero della Salute. Fattore che senza altro agevola la possibilità di un ulteriore sviluppo per questa città è la sua posizione centrale rispetto al contesto della Locride, dalla quale deriva direttamente una migliore condizione di accessibilità, poiché Siderno dista solo 6 km dal bivio per la SGC della Limina che la collega all’A3, sul versante tirrenico, in corrispondenza di Rosarno, e la sua equidistanza dagli aeroporti nazionale e internazionale rispettivamente di Reggio Calabria e di Lametia Terme. Un’altra via di comunicazione che ha segnato e tuttora segna fortemente lo sviluppo urbanistico della città è l’immancabile SS 106 che, seppur costituendo una via di continuità per tutti i comuni costieri della Locride, viene considerata ormai di serie B in quanto non presenta le caratteristiche tecniche necessarie a garantire una percorrenza ad alto scorrimento e quindi viene ritenuta efficiente solo per i collegamenti a breve raggio di percorrenza. A 192 m s.l.m., tra vigneti e uliveti ancora fertili, si stende invece Siderno Superiore, fino al 1969 sede ufficiale del comune, la cui fondazione risale al X secolo, quando un gruppo di profughi fuggiti verso l’interno a causa dei continui assalti saraceni vi si rifugiò, dando origine alla tipica configurazione di villaggio bizantino ancora oggi visibile. In realtà l’origine del paese, così come del nome, è tuttora tema di dibattito tra alcuni studiosi sostenitori dalla tesi per cui il territorio di Siderno è stato uno dei primi a essere colonizzato dai greci provenienti dalla Locride Opunzia e Ozola nel 673 a.C., ipotesi avallata dal ritrovamento di una serie di reperti archeologici dell’epoca, e altri assertori di una probabile origine romana, visti i ritrovamenti di ulteriori ruderi di età romana che testimoniano che la città di Siderno fu una villa romana, o meglio un vero e proprio castrum intorno al quale sorse poi l’abitato di Siderno Superiore. In ogni caso è ben noto che il popolamento dell’attuale marina di Siderno ebbe iniziò a partire dal 1783, anno in cui il terribile terremoto che colpì gran parte della Calabria, e per questo soprannominato “u flagellu” (il flagello), costrinse gran parte degli abitanti del disastrato borgo collinare a trasferirsi nella Marina, in prossimità della allora già esistente chiesa di Maria Santissima di Portosalvo. Per le viuzze del centro storico di Siderno, del tutto consone al tipico scenario storico – paesaggistico che pervade i paesi dell’entroterra della Locride, si possono gradevolmente ammirare splendidi esempi di architettura dei secoli XVII e XVIII, quali Palazzo Calauti, Palazzo De Mojà e Palazzo Englen, e in più straordinarie chiese, tra cui San Carlo Borromeo, Santa Caterina e la Madonna del Rosario, magistrali esempi di barocco meridionale. E ancora particolare interesse monumentale riveste anche il portale di ingresso del palazzo Falletti, recante il magnifico stemma di famiglia, nonché il Dromo, una strada il cui tracciato risale all’epoca tardo-romana. Per quanto riguarda i monumenti di Siderno Marina è bene ricordare, oltre alla suddetta chiesa di Maria SS. di Portosalvo, ricostruita in stile rinascimentale in seguito al terremoto del 1908, il Monumento al Marinaio, situato sul lungomare e scolpito su bronzo nel 1990 dallo scultore sidernese Giuseppe Correale, autore pure del portale bronzeo della chiesa di Maria SS. di Portosalvo. Il lungomare di Siderno Marina rappresenta un punto di attrazione soprattutto durante la stagione estiva, quando il suo percorso, gradevolmente arricchito da alte palme e attrezzato con apposite aree verdi e giardini tra i più curati del litorale ionico, si popola dei numerosi bagnanti che affollano i lidi e i punti di ristoro aperti sia durate il giorno che durante le serate della fervida estate sidernese. L’entroterra di Siderno offre altro ancora, con scenari in grado di soddisfare i più strenui amanti della natura e delle passeggiate, sia a piedi che in bicicletta, in aperta campagna. Si propone come tale il percorso naturalistico che da Siderno Marina, attraverso suggestivi e pittoreschi uliveti, pini ed eucalipteti, conduce fino a Siderno Superiore, reso ancora più affascinante dalla presenza di un lago di 70 ettari circa, formatosi dalla diga aperta negli anni Ottanta sul torrente Lordo, e sul quale il tramonto offre un panorama unico dato dal roseo riflesso dei più teneri rilievi dell’Appennino Calabro sullo specchio d’acqua.
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