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di Lilli Tripodi
Caulonia (7392 abitanti) è uno dei più vasti comuni della Locride che, con i suoi 100,73 kmq di superficie, occupa un vasto territorio che si estende dalle più lineari coste del litorale ionico ai primi rilievi del massiccio delle Serre che segnano il confine settentrionale tra la provincia di Reggio Calabria e quella di Catanzaro. Il suo capoluogo è situato a 6 km dalla costa, sulle colline che si sollevano dolcemente tra le fertili vallate delle fiumare Amusa e Allaro. Fino al marzo del 1863 Caulonia era conosciuta come Castelvetere, dal latino Castrum Vetus come riferimento all’antico Castrum Romano ivi presente. Le vicende feudali di Castelvetere risalgono alla fine del XII sec. ed hanno visto l’avvicendarsi di diversi feudatari sino al 1479, allorquando i Marchesi Carafa ne ottennero il dominio mantenendolo fino al 1806. Non vi è dubbio però su un’origine ancora più antica di Caulonia. Infatti, a Caulonia Marina, sulla collina che ospita la Torre Camillari, la Soprintendenza Archeologica della Calabria ha rinvenuto resti di muri e di anfore greche risalenti al V sec. a.C. La tipologia delle anfore, adibite al deposito di derrate alimentari, fa pensare a un insediamento di tipo strategico, ipotesi ulteriormente suggerita dalla posizione dell’insediamento rispetto al litorale. Non a caso, nello stesso luogo nel 1550 è stata eretta la suddetta Torre Camillari che faceva parte, insieme a tutte le altre torri disseminate lungo la costa calabra, di un ampio progetto di protezione di tutto il litorale dalle incursioni saracene. In modo particolare la torre di Caulonia godeva di una panoramica fortemente strategica, poiché posta su una altura che permetteva di scorgere chiaramente la Punta Stilo, il Promontorium Cocynthum dei Greci. La torre, a forma cilindrica, è attualmente una delle torri meglio conservate in Calabria. Ciononostante essa necessiterebbe di un restauro in grado di evitare l’ulteriore degrado della struttura, comunque vetusta, e di preservare quanto meno il fazzoletto di terra circostante la torre stessa dal caotico e irrazionale sviluppo urbanistico che ha interessato la Marina di Caulonia negli ultimi venti anni. Ritornando al centro storico di Caulonia, il visitatore rimarrà senza altro colpito dalla bellezza e dal fascino senza tempo delle piazze, dei palazzi e delle case di questo elegante borgo antico. Si consiglia in particolar modo di visitare la chiesa Matrice (XIV sec.), con il sepolcro marmoreo di Giacomo Carafa, la piccola abside di S. Zaccaria, con l’affresco bizantino raffigurante il Cristo Pantocratore, la chiesa del Rosario, con un pulpito di legno del 1700 di maestranze serresi, la chiesa dell’Immacolata, con all’interno una statua lignea del Cristo alla Colonna (monumento nazionale), ed altre statue che ogni anno il Sabato Santo sono portate in giro per il paese, dalle due antiche congreghe (del Rosario e dell’Immacolata), in una suggestiva e atavica processione chiamata Caracolo (dall’arabo Karaare, cullare), eredità della lunga occupazione spagnola.
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