Mentre la politica è assente la SS 106 continua a mietere vittime

incidente sant'elia

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Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal coordinatore del PSI presso il Comune di Montebello Jonico, Lembo Annunziato:

Quotidianamente siamo costretti ad avventurarci tra mille insidie dovute al numero elevato di vetture, agli accessi spesso irregolari, alla sosta irregolare di veicoli lungo i margini della strada, ai bivi dove immettersi od uscire dalla stessa strada diventa una sfida alla sopravvivenza (cfr foto, bivio di Saline lato sud); alle manovre imprudenti commesse da coloro irrispettosi delle più elementari regole previste dal codice della strada, tutte cause e concause che quotidianamente provocano incidenti stradali e conseguentemente, anche “vittime”.

Spesso, ho assistito al notorio numero di incidenti stradali avvenuti in prossimità del bivio lato sud di Saline Joniche. Il deplorevole scenario che si verifica è sempre lo stesso: distruzione di cose, feriti, morti. Sembra di assistere alla solita sceneggiatura di un film dove la suspense per i presenti vaga tra la paura e la speranza per la sopravvivenza delle vittime coinvolte. La stampa traccia la sequenza dei fatti, come se fosse un film a puntate.

Con sdegno mi rivolgo ai responsabili tecnici che di mestiere dovrebbero garantire l’incolumità pubblica, ma con sopita indifferenza rimangono impassibili nonostante abbiano la consapevolezza che chiunque, quotidianamente, transitando lungo la SS 106, rischia di perdere la vita o rimanere invalido con conseguenze gravi.

È un urlo di rabbia rivolto sempre all’indifferenza, a qualcuno e a nessuno perché sconosci il limite della responsabilità. È di tutti, ma risulta essere di nessuno. Un dato è certo, i morti ed i feriti, quotidianamente sono alla ribalta della cronaca. In occasione di tali disgrazie, il ruolo di alcuni politici, appare sempre lo stesso: Indossare fasce tricolori manifestando pubblicamente sterili forme di dispiacere e di solidarietà rivolti inutilmente ai parenti ed agli amici delle vittime. Il giorno dopo, incoerentemente, l’indifferenza politica fa il suo solito corso. Un giorno dietro l’altro. Una vittima dietro l’altra. Solo la stampa traccia una cronologia degli eventi. Sulle strade, (dove qualcuno ci ha rimesso la vita) in ricordo dei propri cari, i parenti delle vittime aggiungono un’altra lapide.

Le notizie di questi ultimi giorni, apprese dai giornali, ne sono la dimostrazione che la politica nel nostro territorio, è poco sensibile all’interesse della collettività. E’ pertanto un dato di fatto che la politica, spesso, attivamente, si è occupata anche di tutt’altro. Ne è prova lo stato di precarietà (Sanità, disoccupazione, trasporti, ambiente, attività sociali, ecc.) cui versa parte della nostra Regione.

Per quanto riguarda la viabilità, in diverse occasioni, i nostri parlamentari hanno manifestato forme di inettitudine ai ruoli cui invece avrebbero dovuto assolvere ai loro compiti istituzionali con solerzia. In ben tre occasioni hanno dimostrato disinteresse assoluto:
in primo luogo, in data 26/01/2016, alcuni nostri rappresentanti (12 precisamente) hanno votato contro la mozione presentata dall’On. Sebastiano Barbanti (n. 1/01114); altri risultavano assenti ( 6 precisamente) per la istituzione di una commissione ministeriale sulla S.S. 106.

Proposta avanzata dal presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, ing. Fabio Pugliese.
Solamente due risultarono favorevoli: (l’On. Barbanti del Gruppo Misto (che ha presentato la mozione), e l’On. Roberto Occhiuto di Forza Italia;
in secondo luogo, in data 14/7/2016, all’assemblea convocata dal Consiglio Superiore dei lavori Pubblici, nella quale si doveva discutere di ammodernamento della SS 106, nessun Parlamentare Calabrese ha preso parte. Sicchè la Calabria ha perso la cifra pari ad € 1,2 miliardi per il megalotto “Sibari-Roseto-Capo Spulico” rappresentando un colpo inferto ai calabresi sulle ricadute occupazionali per quel territorio, ma soprattutto per lo sviluppo dell’intera economia della Regione;
in terzo luogo, in data 18/11/2008 si teneva la conferenza dei servizi riguardante la sicurezza della SS. 106. Il tecnico del Comune di Montebello Jonico, allora incaricato, per la sicurezza stradale di quel tratto di strada ricadente nel territorio di Saline Joniche, rappresentava solamente l’esigenza di avere una “rotatoria” nel bivio Saline lato Nord, ed un sottopasso per giungere nella zona mare. Mentre, per quello di Saline lato sud e Sant’Elia, mantenendo l’attuale conformazione, cioè, lasciando immutati i “bivi” già esistenti e notoriamente pericolosi. Significando, così, che i morti e feriti già registrati in precedenza, all’epoca, erano di poco conto. (circostanze apprese dall’Anas a seguito dei vari solleciti effettuati dallo scrivente circa la pericolosità del bivio lato sud Saline, per cui l’Ente Anas, dovendosi giustificare, in data 23/4/2015 rispondeva al medesimo, con nota (CCZ-0013385-P) specificando quanto sopra sintetizzato).

Da Reggio Calabria per raggiungere la fascia Jonica è necessario percorrere la suddetta strada costituita da una sola carreggiata. Non vi sono vie alternative, in quanto in passato a tutto si è pensato, tranne che costruire infrastrutture per consentire lo sviluppo socio-economico-ambientale di questo territorio. Soprattutto ora, che la Legge Delrio (56/2014) dispone che Reggio Calabria e parte dei comuni della Provincia costituiscono la Città Metropolitana. Conseguentemente l’unificazione del territorio così come intrinsecamente il concetto impone, cioè quello di costituire un territorio unificato, debba avvenire utilizzando l’unica strada di collegamento tristemente denominata “la strada della morte”. Ovvero, riferita sempre alla SS 106. Ci si chiede quali potranno mai essere i risvolti socio-economici della futura Città Metropolitana, poiché mancando le principali vie di comunicazione tale presupposto, certamente, non consentirà investimenti certi qual’ora vi fossero soggetti interessati a farlo. Di conseguenza non vi saranno ricadute occupazionali in quest’area geografica.

Anche il servizio trasporti pubblici, (autobus-treni) è inefficiente. Si pensi che raggiungere in treno Saline Joniche partendo da Reggio Calabria, necessariamente, a volte, bisogna giungere prima a Melito P. S. poi farvi ritorno con mezzi di fortuna, in quanto alcuni treni non effettuano fermate intermedie nonché il tempo di percorrenza impiegato si aggira stratosfericamente tra le 28 e 45 min per una modica distanza equivalente ai 25 km. Se poi si considera che l’ultimo treno per raggiungere lo stesso luogo (Melito P.S.), possa essere quello delle ore 20:25 lascio immaginare ai lettori, lo stato d’animo dei pendolari che lavora fino ad ora tardi e, soprattutto avuto riguardo ai residenti di Saline Joniche i quali non si possono fermare nella stazione ferroviaria del loro paese poiché la fermata è stata soppressa. È una situazione alquanto assurda.

Gli stessi servizi pubblici, patrocinati dalla Regione Calabria, (su gomma e rotaia) durante la giornata vengono svolti con discontinuità oraria. La stessa tratta jonica viene svolta da treni ed autobus di aziende varie, in fasce orarie coincidenti. Cioè a Reggio Calabria giungono treni ed autobus di aziende varie in orari concomitanti. Per cui i cittadini dell’Area Grecanica, per esempio, in determinate fasce orarie non possono giungere in città o farvi ritorno in quanto i servizi non sono coperti a tutte le ore. Per cui, è indispensabile, l’uso dei mezzi propri e, di conseguenza il flusso dei veicoli circolanti sulla SS 106 è elevatissimo. Soprattutto in questo periodo estivo, in modo particolare di domenica mancano autobus e treni, sicchè transitano solamente autoveicoli verso la zona Jonica o viceversa, raggiungendo a volte anche i 20 km di coda. È auspicabile, che la notizia apparsa giorno 15/7/2016, in merito alla riforma del piano dei trasporti (PRT) presso la Regione Calabria, possa dare una svolta al trasporto pubblico, tale da consentire ai calabresi di poter utilizzare prioritariamente i treni, lasciando a casa le proprie vetture, quindi, far diminuire il traffico sulla SS 106. Nei giorni feriali, invece, i pullman, a parere dello scrivente, non necessariamente dovrebbero arrivare al capoluogo reggino poiché, spesso, giungono a destinazione solamente con qualche passeggero, talchè si verifica un dispendio inutile di danaro pubblico a carico della Regione Calabria, nonché un esponenziale aumento di traffico e di inquinamento ambientale.

I pullman, dovrebbero, invece, essere utilizzati per costituire una rete di trasporto pubblico concomitante alle “ferrovie” ovvero, fungere da trasporto pubblico tra l’entroterra e le rispettive stazioni ferroviarie effettuando corse a tutte le ore. Insomma, non svolgere servizi pubblici inefficienti, autonomamente e a compartimenti stagni, ma attuare il Quadro Territoriale Regionale (Q.T.R.) che è lo strumento di indirizzo per la pianificazione del territorio con il quale la Regione, in coerenza con le scelte ed i contenuti della programmazione economico-sociale, stabilisce gli obiettivi generali della propria politica territoriale, definisce gli orientamenti per la identificazione dei sistemi territoriali, indirizza ai fini del coordinamento e la pianificazione degli enti locali. L’obiettivo generale del QTR deve essere dunque quello di creare la rete delle città calabresi, di immaginare la nostra regione come fosse un sistema integrato di 2 milioni di abitanti e con un livello di servizi ed infrastrutture adeguato a tale dimensione insediativa.

Tale tipologia di trasposto, così sinteticamente proposta nella presente, dovrebbe rappresentare l’innovazione di un sistema mai attuato in precedenza, a garanzia dei cittadini onde evitare che i “borghi” dell’entroterra vengano abbandonati a causa della mancanza di lavoro ma anche per carenza di mezzi di trasporto pubblico, talchè renderli facilmente accessibili ed attuabili, ovvero organizzare mete turistiche verso quei borghi con peculiari attrazione storica-architettonica-economica. Anche questo potrebbe rappresentare un modo per creare occupazione.

Ritornando all’argomento relativo alla pericolosità del bivio lato sud di Saline Joniche, per comodità espositiva, si riportano nonché si allegano immagini fotografiche relative ad alcuni incidenti già avvenuti e dove vi sono già state delle vittime.
Considerata la drammaticità degli eventi piuttosto frequenti, ci permetteremmo di sostenere che la soluzione alle problematiche evidenziate nella presente, potrebbe essere la realizzazione di una nuova strada, ma, ciò, considerato che la politica con la sua inettitudine ha già rischiato di perdere 1,2 miliardi di euro, sicuramente, sarebbe una utopia.

Io, personalmente, sento il dovere di rivolgermi alla politica in genere ed all’Anas chiedendo loro semplicemente che a Saline, Annà, San Lorenzo, Condofuri, ed ovunque su tutta la SS 106 vengano allestite rotatorie al posto dei bivi, in quanto così come documentato, queste fatiscenti strutture, costituiscono una vera e propria trappola mortale. Tale modifica, ovvero costruzione delle rotatorie, è una prioritaria inderogabile, avente come obbiettivo quello di far ridurre l’alta velocità ai veicoli già in transito sulla stessa; consentire agli altri veicoli provenienti da strade secondarie di poter effettuare manovre di immissione e viceversa sulla stessa, garantendo, quindi, la sicurezza stradale a tutti coloro che giornalmente vi circolano, soprattutto in memoria di coloro che hanno già perso la loro vita. Auspichiamo che ci sia, già nell’imminente, l’impegno imprescindibile da parte di ognuno di noi, ma soprattutto da parte di coloro che assunti gli impegni istituzionali nella qualità di: politici; tecnici; componenti di associazioni; ecc, assolvano ai loro compiti cui gli sono stati demandati, con impegno ed elevato senso di responsabilità attuando, urgentemente, tutte le misure necessarie per garantire ciò.

Ecco la lettera integrale Vittime SS 106

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