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Fede e preghiera per i festeggiamenti in onore della Madonna di Porto Salvo, che hanno avuto luogo dal 20 al 26 aprile 2015. Durante la settimana, si sono alternati i programmi civili e religiosi, anche se qualche polemica si è evidenziata sulla festa per la mancata presenza delle bancarelle, sulla Via Madonnuzza. Molti sono stati i momenti solenni, tra i quali ricordiamo la riconsegna del quadro della Sacra Effigie, da parte del popolo di Pentedattilo ai fedeli melitesi. All’ alba, la strada che conduce a Pentedattilo si è riempita di pellegrini, per raggiungere il quadro della Madonna, che è uscita dalla chiesa dei SS Apostoli di Pietro e Paolo.Tra i forti applausi dei fedeli è iniziato il viaggio di ritorno verso il Santuario di Melito Porto Salvo. La processione si è svolta per diversi chilometri e dopo alcune ore si è giunti in contrada Tabacco, alle ore 12.00, dove i fedeli hanno atteso, festanti, la Venerata Effigie. Il giorno seguente, il 26 aprile, significativa è stata la solenne messa, celebrata da don Giuseppe Nipote, Rettore del Santuario, insieme a Padre Faustino, Padre Federico, l’Arciprete Benvenuto Malara e don Domenico Di Biase. “L’umiltà renderà tutti liberi e porterà via la superbia” così don Giuseppe Nepote, ha dichiarato durante la cerimonia religiosa, riflessione accolta dai numerosi fedeli. Nel pomeriggio di domenica alle ore 15:00 è avvenuta la processione della Madonna, per le vie principali del paese. La devozione è stata forte quando il quadro viene portato dai portatori di vara, nel rione marina, danzando e cantando. “E chiamamula cu cori e cu tutta a devozioni: Evviva Maria!” I momenti più belli sono stati: la sosta all’ ospedale “Tiberio Evoli”, il passaggio al rione Marina, la consegna ai Terrazzani (abitanti del borgo di Melito), la fermata davanti la chiesa dell’ Immacolata e infine il rientro al Santuario alle ore 20:30 circa. Il quadro della Sacra Effigie è stato accolto da una moltitudine di fedeli e dai colori dei giochi d’artificio. Ognuno aveva una preghiera, un sogno da rivolgere alla Regina di Melito. I portatori di vara, i Terrazzani hanno incominciato a intonare un canto solenne e insieme alle loro voci si sono unite quelle dei fedeli. Ecco, il silenzio, intriso di commozione e fiducia, questo è il vero senso della festa.
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